La tradizione cartaria di Amalfi

Agosto 12  2011 by Laura Thayer

Alla scoperta della tradizione cartaria medioevale di Amalfi con la visita al Museo della carta della città.


Credits: Flickr


L’omonima città della costiera amalfitana, in Campania, vanta una ricca storia culturale da scoprire durante le vacanze nel sud d’Italia.

Quando si considerano il peso e la grana di un foglio di carta fatta a mano nella famosa località di mare di Amalfi, si tiene in mano ben più di un grazioso souvernir ma un importante pezzo di storia della città. Anche se oggi la città è famosa per le sue bellissime spiagge e i suoi incantevoli paesaggi, la produzione di carta artigianale rappresenta uno dei pochi legami diretti ancora presenti con l’antica ricchezza e potenza della Repubblica medioevale di Amalfi. Una delle grandi repubbliche marinare del medioevo, le navi e i mercanti di Amalfi commerciavano in tutto il mare Mediterraneo, in Sicilia, nel Nord Africa spingendosi ad oriente fino a Bisanzio. Questi legami commerciali portarono gli amalfitani a entrare fin dall’antichità in contatto con il metodo di lavorazione della carta che i mercanti arabi avevano scoperto per primi in Cina nell’alto Medioevo.

 


Credits: Flickr, Laura Thayer


Gli astuti mercanti amalfitani compresero il valore di questo nuovo metodo e il rischio legato al trasporto di una merce così preziosa in lunghe traversate. Sfruttando la presenza del fiume Canneto che scorre lungo la valle a monte della città, Amalfi iniziò a produrre carta già nella prima metà del XII secolo, trasformando la città in uno dei primissimi centri di produzione della carta in Europa occidentale. Oggi la cartiera Amatruda, in alto a sinistra, è l’unica cartiera ancora attiva ad Amalfi. Anche se vengono usati processi di lavorazione moderni, la carta prodotta ha le stesse caratteristiche di quella artigianale creata un tempo ad Amalfi.

Credits: Flickr, Flickr


Uno dei modi migliori per conoscere la storia della tradizione cartaria di Amalfi è visitare il Museo della Carta cittadino. Inaugurato nel 1971, il Museo della carta è nato dalla visione creativa di Nicola Milano, il discendente di una famiglia legata a doppio filo alla secolare tradizione cartaria della città. Ubicato in una cartiera del XIII secolo, la visita al museo permette di scoprire il meraviglioso mondo della produzione cartaria di Amalfi in età medioevale.


Credits: James Wehn


Il Museo della Carta offre visite guidate in inglese che accompagnano il turista lungo i secoli di storia della tradizione cartaria di Amalfi, scoprendo i diversi tipi di macchine e strumenti utilizzati e regalando l’opportunità di assistere a una dimostrazione sulla realizzazione di un foglio con la pasta di carta in un vecchio tino rivestito con piastrelle di maiolica.


Credits: James Wehn


Nel corso della visita si possono ammirare i primi magli in legno alimentati da una ruota idraulica che colpiscono allo stesso tempo cenci di cotone, lino e canapa trasformandoli in pasta di carta. È facile immaginare l’assordante rumore prodotto dai magli mentre percuotono i cenci frantumandoli fino a trasformali in pasta usata per creare la carta che gli amalfitani esportarono in tutto l’Italia meridionale e nel Mediterraneo in epoca medioevale!


Credits: James Wehn


Nel XVII secolo, ad Amalfi sbarcò una nuova tecnologia sotto forma di “pile olandesi”, un nuovo metodo meccanico in grado di produrre maggiori quantità di carta a un costo inferiore. Il Museo della Carta ospita una macchina che fu installata nel 1745 e nel corso della visita al museo è possibile conoscere tutti i vantaggi apportati da questa nuova tecnica. Il XVIII secolo segna l’apice della tradizione cartaria amalfitana che assistette a un rapido declino nella metà del XIX secolo quando gli artigiani non furono più in grado di competere con le nuove tecniche industriali nel limitato mondo delle cartiere medioevali della valle isolata sopra Amalfi.

Credits: Laura Thayer


 


La valle sopra Amalfi oggi è meta di tranquilli itinerari escursionistici in cui è possibile ascoltare i richiami degli uccelli e i suoni del fiume Canneto che riecheggia tra le montagne. É difficile immaginare che per secoli la Valle dei Mulini abbia ospitato fino a 13 diversi tipi di cartiere che devono aver riempito la valle con un mix di suoni industriali prodotti dalle cartiere, delle ferriere e dell’antico mulino ad acqua. Le cartiere che in passato dominarono la valle e che per secoli produssero la famosa carta di Amalfi sono oggi in rovina. Dopo la visita al Museo della Carta, un’escursione a piedi in cima alla valle è un bellissimo modo per volgere lo sguardo indietro nel tempo e scoprire la lunga tradizione cartaria di Amalfi.


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